Materiali naturali, creazioni d’infinito splendore.

Per decorare con stile e creare effetti suggestivi.

 

Le pietre naturali conservano una bellezza senza tempo. Materiali ricercati provenienti da tutto il mondo rendono gli ambienti esclusivi creando atmosfere magnifiche e raffinate. Una collezione di marmi, graniti, onici, travertini e limestone che arredano in modo elegante, con tonalità accese o delicate e sfumature armoniose. Il pregio delle varietà arricchisce gli spazi grazie a lavorazioni uniche effettuate attraverso tecnologie innovative.

Focus

Siamo specializzati nella lavorazione di marmi, pietre, e graniti provenienti da ogni parte del pianeta utilizzando le ultime tecnologie per regalare arredi senza precedenti.

 

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Le categorie dei materiali naturali

Marmi

Il Marmo è una roccia cristallina, compatta e lucidabile, usata prevalentemente in architettura o a fini decorativi e artistici.

Il basso indice di rifrazione della calcite, che permette alla luce di “penetrare” nella superficie della pietra prima di essere riflessa, dà a questo materiale (e soprattutto ai marmi bianchi) una speciale luminosità, che lo ha reso particolarmente apprezzato per la scultura. Si ricordi, a titolo di esempio, che l’artista e scultore Michelangelo Buonarroti prediligeva il “marmo bianco” di Carrara per le sue opere.

I marmi non colorati sono una fonte di carbonato di calcio puro, che viene utilizzata in un’ampia varietà di industrie. La polvere di marmo è un componente di coloranti e vernici, di dentifrici e di materie plastiche. Viene utilizzata anche nell’industria cartaria in affiancamento al caolino.

Graniti

Il granito è una delle rocce più abbondanti sulla superficie terrestre; si tratta di una roccia ignea intrusiva felsica, con grana che va da media a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli. Il suo nome deriva dal latino granum (a grani), con chiaro riferimento alla sua struttura olocristallina.

Il granito è classificato tramite il diagramma QAPF, nel quale si colloca nel campo delle rocce sovrassature, ossia con contenuti di quarzo compresi tra il 20 e il 60%. Gli altri minerali fondamentali presenti sono i feldspati (ortoclasio, sanidino e microclino) e il plagioclasio (con composizioni più albitiche) e miche (biotite e in alcuni tipi di granito muscovite). Se il plagioclasio è quasi interamente albite il granito prende il nome di granito sodico, se nella roccia è presente anche pirosseno rombico la roccia prende il nome di granito charnockitico. Un’ulteriore varietà di granito sono i leucograniti, nei quali i minerali mafici sono estremamente ridotti. La densità media del granito è di 2,75 g/cm3 con un range che va da 1,74 g/cm3 a 2,80 g/cm3.

Travertini

La differenza tra il deposito calcareo di tipo spugnoso e il banco di travertino è data sostanzialmente dalla conformazione geologica del terreno di formazione: il calcare è uno dei depositi più frequenti in natura essendo prodotto dalla precipitazione di carbonato di calcio disciolto nell’acqua.

Un ambiente continentale subaereo in cui la soluzione calcarea abbia avuto il tempo di ristagnare e sedimentarsi in un territorio pianeggiante, abbastanza vicina alla superficie da poter attraversare cicli di emersione e sommersione, poco disturbata da acque sorgive o correnti, favorisce la formazione del travertino.

Il colore del travertino dipende dagli ossidi che ha incorporato (cosa che accade abbastanza facilmente, essendo di sua natura una pietra abbastanza porosa). La colorazione naturale varia dal bianco latte al noce, attraverso varie sfumature dal giallo al rosso. È frequente incontrarvi impronte fossili di animali e piante.

Onici

L’onice calcareo è il marmor alabastrum dei Latini ove alabastrum deriva, come dice Plinio, da una fortezza detta “Alabastra”, costruita a Tebe in Egitto e dove vi erano numerosissime cave usate per l’edificazione dei templi.

Ma prima di chiamarsi alabastro, la pietra era detta onice, da cui il nome marmo-onice, come documentato anche nella Genesi in cui si parla di pietra onichina.

L’onice, dal greco onyks, fu così detto per il suo aspetto somigliante all’unghia, alle sue macchie e alla sua lunetta.

Sostanzialmente le parole alabastro ed onice erano usate promiscuamente come confusa era anche la classificazione dei marmi basata sul colore predominante e solo in tempi recenti è avvenuta la classificazione in base alla composizione chimica.

Per la presenza di concrezioni di frammenti di roccia, assume un aspetto particolare con una struttura variabile fibroso-compatta, fibroso-raggiata, fibroso-parallela e zonato-concentrica.

Ha la caratteristica di essere traslucido e con zonature variegate, da millimetriche a centimetriche, più sovente nella tonalità del marrone che donano a questo marmo un aspetto variopinto e diafano.

Di questa ormai rarissima pietra troviamo, in Italia, il famoso “onice del Circeo” nel Lazio, l”Onice di Gesualdo” in Campania e quello di Alberobello in Puglia, la cui costosa estrazione è da molti decenni sospesa.